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Accademia D'Ungheria
Le ricerche autonome sulla storia dello Stato e della civiltà ungherese iniziarono a Roma nel 1880 quando Papa Leone XIII aprì l’Archivio Segreto del Vaticano.

Promotore e fondatore del primo istituto storico laico fu Vilmos Fraknói (1843-1924), canonico di Nagyvárad e membro dell’Accademia delle Scienze di Budapest.
Per assicurare un alloggio adeguato agli studiosi che dall’Ungheria arrivavano a Roma, Fraknói acquistò un terreno nel quartiere Nomentano e vi fece costruire un edificio inaugurato come sede dell’Istituto Storico Ungherese nel 1894....
Le ricerche autonome sulla storia dello Stato e della civiltà ungherese iniziarono a Roma nel 1880 quando Papa Leone XIII aprì l’Archivio Segreto del Vaticano.

Promotore e fondatore del primo istituto storico laico fu Vilmos Fraknói (1843-1924), canonico di Nagyvárad e membro dell’Accademia delle Scienze di Budapest.
Per assicurare un alloggio adeguato agli studiosi che dall’Ungheria arrivavano a Roma, Fraknói acquistò un terreno nel quartiere Nomentano e vi fece costruire un edificio inaugurato come sede dell’Istituto Storico Ungherese nel 1894.

Più tardi, ancora per iniziativa di Fraknói, sorse un altro edificio, dove ebbe sede una Accademia di Belle Arti per artisti ungheresi a Roma (l’attuale Ambasciata d’Ungheria presso la Santa Sede).

Dopo il trauma della divisione dell'Ungheria conseguente alla caduta della monarchia, il nuovo governo ungherese volle aprire nuove «porte» verso l’Europa.
Così, nel 1928, il ministro del Culto e della Pubblica Istruzione decise l’acquisto del Palazzo Falconieri di Via Giulia e, dopo alcuni lavori di ricostruzione e di restauro, la neonata Reale Accademia d’Ungheria in Roma in questa nuova sede aprì la propria attività lungo tre direttrici: studi storici, promozione artistica e teologici.

Tra i membri dell’Accademia e tra i suoi ospiti troviamo i maggiori studiosi, scrittori, pittori e scultori ungheresi degli anni trenta e quaranta e, in quegli stessi decenni, prende forma nei locali del l’Accademia la cosiddetta Római Iskola, una corrente artistica vicina al novecentismo italiano e, appunto, alla Scuola Romana.

Ma questa prosperità scientifico-artistica cessò nel 1950.
L'Accademia d'Ungheria in Roma divenne parte dell'Ambasciata e fu privata del suo carattere scientifico-artistico autonomo e indipendente ed assunse, durante gli anni della guerra fredda, funzioni prevalentemente propagandistiche.

Oggi l’Accademia ospita continuamente borsisti che sono artisti, studenti e studiosi e al suo interno si tengono sistematicamente convegni e tavole rotonde, concerti e proiezioni cinematografiche, diventando così numerosissime le occasioni di contatto diretto fra gli intellettuali, gli studiosi e gli artisti più importanti dei due paesi, il che rende l’Accademia d’Ungheria un vero e proprio punto d’incontro tra le due culture, oltre che punto cruciale per continuare la ricerca e la tutela dei ricordi ungheresi in Italia.

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