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COLORA
The Zebra Crossing è un progetto audio video del duo performativo COLORA, nato dalla collaborazione di Lorenzo Commisso (OK NO, Il Moro e il quasi Biondo, Papier Collés) e Rachele Burgato.
COLORA è un nome che nasce da una ricerca di immagini sul web, dove digitando la parola ‘colora’, si produce un risultato paradossale, fatto di sole immagini in bianco e nero, che possono essere stampate e colorate. L’immaginario del gruppo attinge dal mondo dell’infanzia e da una riflessione sui giochi...
The Zebra Crossing è un progetto audio video del duo performativo COLORA, nato dalla collaborazione di Lorenzo Commisso (OK NO, Il Moro e il quasi Biondo, Papier Collés) e Rachele Burgato.
COLORA è un nome che nasce da una ricerca di immagini sul web, dove digitando la parola ‘colora’, si produce un risultato paradossale, fatto di sole immagini in bianco e nero, che possono essere stampate e colorate. L’immaginario del gruppo attinge dal mondo dell’infanzia e da una riflessione sui giochi di far finta dei bambini. Attraverso il gioco si immaginano spazi, si trasformano oggetti, si finge di essere qualcun altro... Il progetto audio/ video The Zebra Crossing, è un esperimento sinestetico, un tentativo di comprendere come la percezione di un’immagine filmica viene influenzata da un suono e viceversa. L’azione performativa, pur sviluppandosi a partire da uno storyboard, viene costruita durante il live, affinché il risultato sia ogni volta differente, legato all’unicità del momento. La specificità del progetto risiede nella scelta dei video, le cui parti sono selezionate in base al suono che producono. I video infatti sono registrazioni di ulteriori atti performativi, dove vengono suonati degli strumenti o attivati degli oggetti. Si crea quindi un dialogo tra la parte sonora e la parte visiva della performance, che dà vita ad un intreccio compositivo sempre differente. Il montaggio live dei frame video, segue il tempo degli strumenti digitali, diventando un ulteriore strumento per la produzione di suono. La ricerca che l’esibizione vuole sviluppare, parte dallo studio del doppio, come elemento spaziale, visivo e perturbante. Alla macchina (gli strumenti elettronici) è delegato il compito di attivare azioni avvenute in un tempo ormai concluso, ma che, grazie al fatto di essere state registrate, possono riemergere nel presente, all’interno del tempo della performance. Una metafora di come quotidianamente l’azione del corpo viene sostituita dall’azione di un dispositivo.

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