Ciò che risalta nell’immediato è una grande consapevolezza dell’eterogeneità degli strumenti e dei materiali di cui questi compositori dispongono. Se proprio dobbiamo trovare un comune denominatore a un concerto del genere, questo è sicuramente la capacità di espressione e di narrazione.
Manuel Zurria flauto
Francesco Dillon violoncello
Emanuele Torquati pianoforte
Olivier Messiaen (1908-1992)
Le merle noir (1952) per flauto e pianoforte
José María Sánchez-Verdú (1968)
Deploratio II (2001) per flauto e violoncello
Francesco Filidei (1973)
Due Bagatelle (2008) per flauto, violoncello e pianoforte
Preludio e Filastrocca (2010-12) per pianoforte solo
Daniele Bravi (1974)
Visioni dall’orizzonte degli eventi* (2017) per violoncello solo
Christophe Bertrand (1981-2010)
Haos (2003) per pianoforte solo
Yan Maresz (1966)
Circumambulation (1993) per flauto
Régis Campo (1968)
Scherzo (2003) per flauto, violoncello e pianoforte
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