Descrizione
Entropic Party è fondamentalmente un gioco dove ordine e caos si rincorrono senza soluzione di continuità. Il vjing non è più inteso come passivo supporto visivo per un certo tipo di club-music, ma crea un’interazione con il musicista in un dialogo alla pari. Una nuova idea di composizione istantanea, dove gli immaginari audiovisivi si fondono o si scontrano in tempo reale.
Nonostante il rifiuto della facile spettacolarizzazione, questa “festa” non nega comunque la sua finalità di puro intrattenimento, ma cerca anche di lavorare su stimoli sensoriali fisici legati a una certa memoria viva e perduta.
Attraverso il susseguirsi di continui contrasti e paradossi, il risultato vorrebbe essere un concept divertente e mai compiaciuto.
Nonostante il rifiuto della facile spettacolarizzazione, questa “festa” non nega comunque la sua finalità di puro intrattenimento, ma cerca anche di lavorare su stimoli sensoriali fisici legati a una certa memoria viva e perduta.
Attraverso il susseguirsi di continui contrasti e paradossi, il risultato vorrebbe essere un concept divertente e mai compiaciuto.
Dati
- Nome del file: _miga_v10_pintaycolorea_okapi_quot_entropic_quot_part_ii__flv.mp4
- Dimensione del file: 104.12 MB
- Durata del video: 00:05:15
- Dimensioni video: 320x240
Categorie
- PERFORMANCES
Descrizione
Entropic Party è fondamentalmente un gioco dove ordine e caos si rincorrono senza soluzione di continuità. Il vjing non è più inteso come passivo supporto visivo per un certo tipo di club-music, ma crea un’interazione con il musicista in un dialogo alla pari. Una nuova idea di composizione istantanea, dove gli immaginari audiovisivi si fondono o si scontrano in tempo reale.
Nonostante il rifiuto della facile spettacolarizzazione, questa “festa” non nega comunque la sua finalità di puro intrattenimento, ma cerca anche di lavorare su stimoli sensoriali fisici legati a una certa memoria viva e perduta.
Attraverso il susseguirsi di continui contrasti e paradossi, il risultato vorrebbe essere un concept divertente e mai compiaciuto.
Nonostante il rifiuto della facile spettacolarizzazione, questa “festa” non nega comunque la sua finalità di puro intrattenimento, ma cerca anche di lavorare su stimoli sensoriali fisici legati a una certa memoria viva e perduta.
Attraverso il susseguirsi di continui contrasti e paradossi, il risultato vorrebbe essere un concept divertente e mai compiaciuto.