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TheInvasionofthe Super-normals

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Descrizione

L’invasione dei supernormali e la resistenza degli uomini talpa

Performance-dibattito a cura del collettivo Action30

Con: Pierangelo Di Vittorio, Giuseppe Palumbo, Enrico Mastropierro, Giovanni D’Aloia

Il supereroe è una specie di Messia. Viene per salvarci. Può difenderci dai criminali o proteggerci contro gli incidenti e le catastrofi naturali. Può essere la rappresentazione iperbolica della polizia e dell’ordine mondiale, ma anche, e al tempo stesso, un’allegoria dello Stato sociale che garantisce un po’ di sicurezza contro le disgrazie della vita. Può venire come un Duce o come un Führer, ma può essere anche l’uomo nuovo annunciato dalle rivoluzioni proletarie.
Oggi non sembriamo più disposti ad affidare la nostra salvezza a una forza superiore. A partire dagli anni 60, i supereroi si sono progressivamente calati nei problemi della vita quotidiana. Sono diventati le icone di una “normalità” considerata quale unica fonte di senso e di valore. Dopo l’11 settembre, si è fatta strada una consapevolezza ulteriore: gli unici eroi sono le persone comuni, al limite le vittime.
I grandi supereroi sono morti e così sia. Morendo, però, essi hanno partorito la folla dei piccoli supernormali. Una temibile specie di mutanti ha invaso lo sport, la fiction, i reality show, la vita quotidiana. Eccezionali quel tanto che quanto basta a rendere brillante la normalità facendola lievitare dall’interno. Le performance dei supernormali: il nostro doping quotidiano.
A questo s’accompagna una sapiente economia del “mostruoso”. L’analisi di fenomeni quali l’hooliganismo e il bullismo mostra che i processi di normalizzazione sono fondati sulla banalizzazione di cesure di stampo razzista. Bisogna scavare un inferno affinché la normalità si presenti come qualcosa di elevato, di superiore, di sublime.
Ma nelle viscere della terra si prepara la resistenza. “Non sono solo spazzatura, per questo con la mia spazzatura io ti sfido!”. L’eruzione delle donne e degli uomini talpa scuote la normalità aprendo spazi di politica radicale.

Action30 è un collettivo di grafici, fotografi, disegnatori, video-maker, dj, studiosi, giornalisti e attivisti, residenti in Italia e all’estero, il cui obiettivo è percepire le “nuove” forme di razzismo e di fascismo usando gli anni 30 del XX secolo come una lente d’ingrandimento. La tragica lucidità di quegli anni serve, infatti, a rendere meno opachi i paesaggi di oggi e a stimolare nuove posture critiche e creative. L’ipotesi di partenza è che stiamo vivendo una riedizione degli anni 30 e che, di conseguenza, non basta analizzare, interpretare, spiegare. Bisogna fare qualcosa, agire. Per Action30 questo significa, in primo luogo, rimettere in discussione i “format” abituali: sia a livello della trasmissione del sapere, ibernato nelle tradizionali forme accademiche, sia a livello della comunicazione, diluita in forme spettacolari e di puro intrattenimento.

Action30 è anche un sito (www.action30.it ), un weblog nel quale s’intrecciano le ricerche, i dibattiti e il lavoro redazionale (www.action30.it/blog ), e un’Associazione culturale, con sede a Bari, attiva nella produzione di libri, audiovisivi, performance ed eventi.


Dati

  • Nome del file: kinotek_theinvasionofthesupernormals_flv.mp4
  • Dimensione del file: 13.57 MB
  • Durata del video: 00:01:10
  • Dimensioni video: 320x256

Categorie

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Descrizione

L’invasione dei supernormali e la resistenza degli uomini talpa

Performance-dibattito a cura del collettivo Action30

Con: Pierangelo Di Vittorio, Giuseppe Palumbo, Enrico Mastropierro, Giovanni D’Aloia

Il supereroe è una specie di Messia. Viene per salvarci. Può difenderci dai criminali o proteggerci contro gli incidenti e le catastrofi naturali. Può essere la rappresentazione iperbolica della polizia e dell’ordine mondiale, ma anche, e al tempo stesso, un’allegoria dello Stato sociale che garantisce un po’ di sicurezza contro le disgrazie della vita. Può venire come un Duce o come un Führer, ma può essere anche l’uomo nuovo annunciato dalle rivoluzioni proletarie.
Oggi non sembriamo più disposti ad affidare la nostra salvezza a una forza superiore. A partire dagli anni 60, i supereroi si sono progressivamente calati nei problemi della vita quotidiana. Sono diventati le icone di una “normalità” considerata quale unica fonte di senso e di valore. Dopo l’11 settembre, si è fatta strada una consapevolezza ulteriore: gli unici eroi sono le persone comuni, al limite le vittime.
I grandi supereroi sono morti e così sia. Morendo, però, essi hanno partorito la folla dei piccoli supernormali. Una temibile specie di mutanti ha invaso lo sport, la fiction, i reality show, la vita quotidiana. Eccezionali quel tanto che quanto basta a rendere brillante la normalità facendola lievitare dall’interno. Le performance dei supernormali: il nostro doping quotidiano.
A questo s’accompagna una sapiente economia del “mostruoso”. L’analisi di fenomeni quali l’hooliganismo e il bullismo mostra che i processi di normalizzazione sono fondati sulla banalizzazione di cesure di stampo razzista. Bisogna scavare un inferno affinché la normalità si presenti come qualcosa di elevato, di superiore, di sublime.
Ma nelle viscere della terra si prepara la resistenza. “Non sono solo spazzatura, per questo con la mia spazzatura io ti sfido!”. L’eruzione delle donne e degli uomini talpa scuote la normalità aprendo spazi di politica radicale.

Action30 è un collettivo di grafici, fotografi, disegnatori, video-maker, dj, studiosi, giornalisti e attivisti, residenti in Italia e all’estero, il cui obiettivo è percepire le “nuove” forme di razzismo e di fascismo usando gli anni 30 del XX secolo come una lente d’ingrandimento. La tragica lucidità di quegli anni serve, infatti, a rendere meno opachi i paesaggi di oggi e a stimolare nuove posture critiche e creative. L’ipotesi di partenza è che stiamo vivendo una riedizione degli anni 30 e che, di conseguenza, non basta analizzare, interpretare, spiegare. Bisogna fare qualcosa, agire. Per Action30 questo significa, in primo luogo, rimettere in discussione i “format” abituali: sia a livello della trasmissione del sapere, ibernato nelle tradizionali forme accademiche, sia a livello della comunicazione, diluita in forme spettacolari e di puro intrattenimento.

Action30 è anche un sito (www.action30.it ), un weblog nel quale s’intrecciano le ricerche, i dibattiti e il lavoro redazionale (www.action30.it/blog ), e un’Associazione culturale, con sede a Bari, attiva nella produzione di libri, audiovisivi, performance ed eventi.


Autore

Mattia Casalegno

Mattia Casalegno

Italy Roma, United States Los Angeles