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Cristiano Gullotta
Cristiano Gullotta si forma come pianista al Conservatorio Santa Cecilia di Roma.

Nel 1998 conduce presso l’emittente romana “Radio Città Futura” (a quel tempo network di Radio Popolare) la trasmissione dal titolo “Spunk”, uno sguardo sul panorama della musica contemporanea indipendente arricchito dalla lettura di brani tratti in particolar modo dalla letteratura per ragazzi.

Da questa esperienza nasce nel 2000 l’opportunità di lavorare come dj alla Festa dell’Unità di Roma e come dj e pianista presso...
Cristiano Gullotta si forma come pianista al Conservatorio Santa Cecilia di Roma.

Nel 1998 conduce presso l’emittente romana “Radio Città Futura” (a quel tempo network di Radio Popolare) la trasmissione dal titolo “Spunk”, uno sguardo sul panorama della musica contemporanea indipendente arricchito dalla lettura di brani tratti in particolar modo dalla letteratura per ragazzi.

Da questa esperienza nasce nel 2000 l’opportunità di lavorare come dj alla Festa dell’Unità di Roma e come dj e pianista presso il locale romano “Zoobar” con un ciclo di serate dal titolo B-TWIN.

Nel 2000 e nel 2001 presta collaborazioni volontarie per la rivista Rockstar durante i festivals di Reading e Leeds (UK) e nel 2002 ritorna all’attività di dj-musicista nell’ambito di serate chill-out.

Da queste esperienze affiora l’idea di un repertorio pianistico che spazi dal classico alla colonna sonora, dove Debussy e Sakamoto si possano fondere in un unico suono e i brani non abbiano pause o interruzioni l’uno con l’altro. Nasce così SATIE’S FASHION, che viene suonato in diversi locali di Roma, nei foyer del Teatro Vittoria e del Teatro Furio Camillo, su un ballatoio del chilometrico Corviale all’ interno di una rassegna di eventi culturali organizzata dal Comune di Roma, nonché in diversi comuni del Lazio attraverso il circuito teatrale Atcl.

Caratterizzati unicamente da composizioni originali sono Come Sedum scoprì la decappottabile e Re-Joyce; Il primo nasce come concerto per solo piano ( proposto come colonna sonora dei visual di Nikky), il secondo, invece, è un concerto per piano, voce e proiezioni che affida ancora una volta al pianoforte il ruolo da protagonista, mentre la voce del contraltista Maurizio Rippa svolge delle letture cantate di alcune liriche dell’ opera giovanile di James Joyce, “Chamber Music”. Un brano di questo concerto è stato inserito nella colonna sonora del documentario televisivo “Ulisse”, mentre altre composizioni sono diventate le musiche di scena dello spettacolo teatrale “I costruttori di Imperi” di Boris Vian, con la regia di Davide Iodice e la produzione di Alessandro Benvenuti.

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